Approfittando di una bella domenica tutto sommato soleggiata di questo strano ottobre (prima fa caldo, poi fa freddo, poi piove, poi torna il caldo...) con l'amico Fabio abbiamo deciso di fare una seconda escursione nella Selva del Lamone, nella parte nord-occidentale della provincia di Viterbo.
Abbiamo tentato un itinerario che Fabio voleva percorrere, ma la mappa a nostra disposizione non era chiarissima e non siamo riusciti a trovare il percorso giusto. Quindi dopo qualche tentativo, abbiamo lasciato la macchina sul ciglio di una strada bianca, sempre all'interno della Selva, e abbiamo proseguito a piedi lungo un sentiero segnato.
Inizialmente siamo riusciti a procedere senza problemi: abbiamo dovuto però guadare un ruscelletto che a causa delle piogge si era decisamente allargato invadendo il percorso. Comunque, anche se con qualche difficoltà siamo riusciti a proseguire.
Il paesaggio è sempre molto suggestivo: non c'è anima viva (a parte i versi degli animali selvatici, il silenzio è totale) e il frusciare delle fronde degli alberi dona un qualcosa di magico alla camminata.
Ad un certo punto abbiano notato questa bella conformazione rocciosa che si trova su un'altura nelle immediate vicinanze del sentiero. ovviamente ci siamo avvicinati.
Abbiamo pensato di girare attorno a questa roccia magari per vedere se ci si poteva salire sopra. Dopo pochi passi, sulla nostra destra, all'interno di un grosso cespuglio di piante e rovi abbiamo sentito distintamente come un verso profondo, una specie di ruggito. Ci siamo subito fermati: a pochi metri da noi (ma forse nemmeno a due metri) sempre dall'interno di questo frattone, abbiamo risentito una seconda volta questo verso: una specie di ruggito profondo come di un dinosauro o di un animale preistorico. Senza fiatare, con uno colpo di sguardo, siamo tornati silenziosamente sui nostri passi, rinunciando a proseguire oltre. Forse un covo di cinghiali che dormivano? Chi lo sa? Nel dubbio è meglio non rischiare...
Abbiamo proseguito lungo il sentiero per un altro bel po' ma via via il percorso diventava sempre meno praticabile: nonostante i segnali sugli alberi il sentiero spariva piano piano. di pomeriggio nei boschi è meglio non fare esperimenti...
Siamo quindi rientrati alla macchina (in silenzio e riguadando il torrente). Poichè c'era ancora qualche ora di luce, Fabio ha deciso di farmi visitare la località Chiusa del Vescovo.
Il luogo è bellissimo. Bisogna passare un cancello (credo che sia una proprietà privata). si cammina per un bel po' in una suggestiva valle in mezzo alla quale scorre un fiume. Il luogo è scarsamente abitato e per nulla frequentato.
Dopo una bella camminata si giunge a questo bellissimo sito. Un eremo medievale scavato sul fianco della montagna (io ovviamente dentro grotte, caverne e buchi nelle montagne non entro nemmeno morto...).
Prima che iniziasse il tramonto siamo rientrati alla macchina per non essere sorpresi dalle tenebre, dato che il sole sparisce rapidamente dentro queste strette valli.
Insomma una gran bella escursione, non molto faticosa, comunque molto affascinante...