martedì 24 febbraio 2009

I Bivi

Giornata molto fredda quella domenica. Però ricca di un sole luminoso reso ancora più luminoso da un gelido vento di tramontana che rendeva tutto più nitido.

E allora, gambe in spalla lungo le strade secondarie di campagna. Ed ecco che di lì a poco si fa avanti uno degli elementi più caratteristici del camminare nelle strade secondarie: il bivio.


Il bivio nasconde sempre un senso di dubbio o incertezza sia che si tratti di strade note sia, a maggior ragione, se si tratta di strade ignote. Il bivio, in queste strade secondarie quasi sempre privo di indicazioni, fa sorgere sempre la domanda: "adesso, da che parte vado?"

Non è un caso che da sempre questi bivi campagnoli siano abitati da piccole edicole che oggi ospitano madonnine o crecifissi, ma che per millenni hanno ospitato i Lares Compitali (dal termine compitum, bivio). Per scacciare queste antiche divinità i cristiani hanno fatto credere ai contadini (che erano pagani pagus=villaggio) che negli incroci si nascondesse il diavolo. Per questo oggi ci troviamo santi, madonne e crocefissi.

Rimango sempre piuttosto indeciso davanti ad un bivio. Anche se conosco entrambe le direzioni ed anche se ci sono le indicazioni. Anche se per un brevissimo istante provo sempre la sensazione di un disagio e il passo diventa indeciso quasi pronto a fermarsi. Talvolta mi fermo proprio e guardo a destra e a sinistra per vedere dove la strada va a finire...

In questo caso, questo bivio presentava un antico cippo come una pietra miliare dove erano riportate chiaramente le direzioni secondo cui la strada si biforcava: ho avuto anche in questo caso un momento di incertezza...

Comunque anche se creano qualche momento di disagio, i bivi rimangono sempre dei compagni di viaggio molto, ma molto particolari e caratteristici... e del resto non se ne può fare a meno!

Vabbè. Rimettiamoci in cammino da questa parte e.... occhio al diavolo!!!

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