venerdì 13 febbraio 2009

Storie Perdute/2: Fra' Rufus

Una bella giornata di sole, forse un pò fredda, comunque buona per mettersi in cammino senza meta. Un incrocio dopo l'altro, una strada di campagna secondaria dopo l'altra. Nessuna compagnia, solamente silenzio ed il canto degli uccelli. Il vento agita l'erba...

La Storia di Fra' Rufus ed il "Nulla"

Cammina, cammina, sulla strada di campagna silenziosa e solitaria: ecco che sbuca dal nulla una piccola chiesetta, a lato di una salita, che non avevo mai notato... Eppure questa strada di campagna l'ho percorsa un sacco di volte...


La piccola chiesa sembra abbandonata. La sua porta è addirittura chiusa con un lucchetto. Mi sa che di fedeli qui a pregare non ne vengono molti e comunque non di recente.



Mi avvicino per vedere meglio e per sbirciare all'interno, quando all'improvviso sento aprire una porta sul retro e rapidamente compare un piccolo omino con una lunga barba bianca vestito da fraticello.

- Ehilà! Salve! Mi scusi se stavo sbirciando, ma non avevo mai notato questa chiesetta - faccio io con un tono un po' impacciato.
- Nessun problema! Nessun problema! - dice lui ridacchiando - Del resto di visitatori qui non se ne vedono mica tanti! Dunque l'ultimo è passato qui circa... vediamo... sarà stato il... era l'anno del... Beh! Non mi ricordo. Forse era ieri o forse cento anni fa! Tanto che differenza fa!
Intanto il piccolo fraticello si mette a sedere su una panchina di pietra quasi per godersi un pò di solo di questa fredda giornata d'inverno.
- Permette che mi sieda anch'io? Giusto per prendere un pò di fiato e poi riprendo il cammino - dico io mentre mi avvicino.
-Si sieda, si sieda pure! - risponde lui - Purtoppo non nulla da offrirle perchè qui non c'è niente. Intanto mi presento: sono Fra' Rufus e sono qui dal... dunque vediamo, era il... non forse sarà stato il... Non ricordo mai nulla! Diciamo che sono qui da sempre!

Con lo sguardo rivolto verso il cielo, Fra' Rufus comincia a chiacchierare con la sua voce che sembra una cantilena e che avrebbe incantato chiunque.
- Saranno almeno... non so nemmeno io da quanti anni che celebro la messa da solo senza nessuno. Praticamente ho celebrato la messa per secoli al nulla!! - continuava ridacchiando fra sè e sè.
- In fondo il "nulla" è anche simpatico. Non ha mai protestato per le mie prediche quando erano noiose. Mi ha fatto sempre molta compagnia. E' stato sempre qui con me senza darmi il minimo fastidio - continuava.

- Mi scusi - dico io interropendo la sua cantilena - ma come mai non ho mai notato questa chiesetta prima d'ora?
- Oh, se è per quello, è molto semplice - Mi risponde lui con un'aria improvvisamente seria
- Il "nulla" un po' dà, un po' prende. Quando arriva per sentire la messa o per aiutarmi nell'orto o la sera per fare due chiacchiere non capisco mai se mi porta qui da chissà dove o se mi porta via...
Passato, presente, futuro, qui, là, ovunque... questo succede quando si ha a che fare con il nulla... Non puoi mai sapere come andrà a finire... Per questo non ricordo mai "nulla", non ho "nulla" da offrire, non ho "nulla" da mangiare e da bere, non ho "nulla" da fare, non ho "nulla" da dire... - dopo di che tacque.

- Beh! Io mi rimetto in cammino. Sono stato contento di averla conosciuta! - dico io alzandomi in piedi. Ma lui ha smesso di parlare e non mi risponde.
E mentre ricomincio il mio cammino lo guardo lì al sole che mi saluta con la mano. Dopo pochi attimi era sparito nel "nulla"...

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