Spesso mi capita, quando comincio a girovagare per strade di campagna, di imboccare strade sempre più secondarie che diventano sempre più strette e si perdono in tratti molto isolati della campagna. Alla fine succede che mi perdo: e mi capita di perdere non solo la strada...
Quando si comincia a camminare in una stretta strada isolata per un bel po' di chilometri e non si incontra nessuno per un bel po' di tempo, anche la mia fantasia si perde in questi luoghi spesso trascurati e fuori dalla frequentazione della gente. E, con la mia fantasia che passeggia, questi luoghi si animano di personaggi immaginari...
La Storia di Scaurus
Dopo aver camminato molto tempo su questa strada bianca di campagna, mi sono accorto che, a furia di prendere strade secondarie ed incroci continui, mi sono alla fine perso...
Non ho incontrato nessuno durante tutto questo tempo e di case non ne ho viste nemmeno una. Ho anche provato a tornare indietro sui miei passi, ma dopo alcuni tentativi mi sono accorto di fare una specie di giro circolare e di tornare sempre allo stesso posto. Manco a dirlo, non c'è segnale per il cellulare.
Dopo l'ennesimo tentativo, mi sono accorto di una piccola stradina che inizialmente non avevo notato: che sia venuto da questa strada? Tanto vale provare visto che non faccio altro che girare in tondo da un po' troppo tempo e, visto che è pomeriggio, non vorrei essere sorpreso dal buio in campagna.
Comincio a camminare e via via che proseguo, mi accorgo che la strada si stringe sempre di più fino a diventare un viottolo stretto e fangoso che sembra perdersi nei campi. Non c'è un'anima viva e non c'è nessuna casa qui intorno.
Però guardando con attenzione, riesco a notare dietro un uliveto una vecchia casa che sembra disabitata. Comunque voglio tentare di bussare: magari invece lì ci abita qualcuno.
La porta è sgangherata e la casa è messa piuttosto male. Dopo aver bussato più volte e proprio mentre faccio per andarmene una voce nasale risponde da dentro:
- Chi è?
Rispondo che ho perso la strada e che avrei bisogno di informazioni per tornarmene a casa. Dopo alcuni giri di chiave, da un piccolo spiraglio della porta, sbuca un naso lungo e stretto con due piccoli occhi che mi squadrano dal basso in alto.
- Mi scusi, ha un telefono? - faccio io
- Telefono? Non so che farmene del telefono... - risponde lui
Chiedo cortesemente se mi può dare delle indicazioni per tornare sulla strada principale. La porta si apre lentamente ed un piccolo omino di età indefinibile piuttosto magro dai capelli ricci, neri e folti appare sulla soglia.
- Qui sono tutte strade principali. Soprattutto quella che porta a casa mia. Comunque entra che ti spiego come fare per tornare al paese.
Dentro la stanza sembra piuttosto piccola con il soffitto basso: le finestre hanno gli scuri chiusi ed è piuttosto buio. Mi ci vuole un po' per cominciare a vedere nel buio e quello che comincio a notare è che la stanza è piena di oggetti messi ovunque alla rinfusa. Pentole, bottiglie, scarpe, cappelli, libri e soprattutto ombrelli. Tantissimi ombrelli. Capisco subito di essere finito nella casa di Scaurus, il ladro di ombrelli.
- Ho sempre pensato che il ladro di ombrelli non esistesse, che fosse una favola. E invece... - bisbiglio io
- Non sono un ladro. Io raccolgo quello che gli altri perdono. E qui finiscono tutti gli ombrelli che la gente perde in giro - mi risponde Scaurus
- Ma poi che ci fai con tutti questi ombrelli? - gli chiedo io
- Tu non ti impicciare. Sappi solo che quando uno perde l'ombrello subito dopo passo io e me lo porto qui e lo conservo per sempre...
Intanto Scaurus si avvicina ad una piccola bottiglia da dove fa uscire una farfalla.
- Seguila e ti riporterà sulla strada maestra. Quando ti volterai comunque non troverai più questa strada - mi dice Scaurus.
Ringrazio Scaurus per l'aiuto ed esco di casa. La porta dietro di me si richiude subito. Seguo la farfalla che velocemente imbocca la stradina bianca e dopo poco mi accorgo che la strada comincia ad allargarsi. Mi volto ed effettivamente la casa di Scaurus non c'è più.
Intanto proseguo e dopo poco anche la farfalla è scomparsa. Ma ora sono sulla strada che conosco e posso tornare a casa. Solo che, accidenti, mi accorgo di aver dimenticato i miei guanti a casa di Scaurus.
Peccato, era un bel paio di guanti...
Quando si comincia a camminare in una stretta strada isolata per un bel po' di chilometri e non si incontra nessuno per un bel po' di tempo, anche la mia fantasia si perde in questi luoghi spesso trascurati e fuori dalla frequentazione della gente. E, con la mia fantasia che passeggia, questi luoghi si animano di personaggi immaginari...
La Storia di Scaurus
Dopo aver camminato molto tempo su questa strada bianca di campagna, mi sono accorto che, a furia di prendere strade secondarie ed incroci continui, mi sono alla fine perso...
Non ho incontrato nessuno durante tutto questo tempo e di case non ne ho viste nemmeno una. Ho anche provato a tornare indietro sui miei passi, ma dopo alcuni tentativi mi sono accorto di fare una specie di giro circolare e di tornare sempre allo stesso posto. Manco a dirlo, non c'è segnale per il cellulare.
Dopo l'ennesimo tentativo, mi sono accorto di una piccola stradina che inizialmente non avevo notato: che sia venuto da questa strada? Tanto vale provare visto che non faccio altro che girare in tondo da un po' troppo tempo e, visto che è pomeriggio, non vorrei essere sorpreso dal buio in campagna.
Comincio a camminare e via via che proseguo, mi accorgo che la strada si stringe sempre di più fino a diventare un viottolo stretto e fangoso che sembra perdersi nei campi. Non c'è un'anima viva e non c'è nessuna casa qui intorno.
Però guardando con attenzione, riesco a notare dietro un uliveto una vecchia casa che sembra disabitata. Comunque voglio tentare di bussare: magari invece lì ci abita qualcuno.
La porta è sgangherata e la casa è messa piuttosto male. Dopo aver bussato più volte e proprio mentre faccio per andarmene una voce nasale risponde da dentro:
- Chi è?
Rispondo che ho perso la strada e che avrei bisogno di informazioni per tornarmene a casa. Dopo alcuni giri di chiave, da un piccolo spiraglio della porta, sbuca un naso lungo e stretto con due piccoli occhi che mi squadrano dal basso in alto.
- Mi scusi, ha un telefono? - faccio io
- Telefono? Non so che farmene del telefono... - risponde lui
Chiedo cortesemente se mi può dare delle indicazioni per tornare sulla strada principale. La porta si apre lentamente ed un piccolo omino di età indefinibile piuttosto magro dai capelli ricci, neri e folti appare sulla soglia.
- Qui sono tutte strade principali. Soprattutto quella che porta a casa mia. Comunque entra che ti spiego come fare per tornare al paese.
Dentro la stanza sembra piuttosto piccola con il soffitto basso: le finestre hanno gli scuri chiusi ed è piuttosto buio. Mi ci vuole un po' per cominciare a vedere nel buio e quello che comincio a notare è che la stanza è piena di oggetti messi ovunque alla rinfusa. Pentole, bottiglie, scarpe, cappelli, libri e soprattutto ombrelli. Tantissimi ombrelli. Capisco subito di essere finito nella casa di Scaurus, il ladro di ombrelli.
- Ho sempre pensato che il ladro di ombrelli non esistesse, che fosse una favola. E invece... - bisbiglio io
- Non sono un ladro. Io raccolgo quello che gli altri perdono. E qui finiscono tutti gli ombrelli che la gente perde in giro - mi risponde Scaurus
- Ma poi che ci fai con tutti questi ombrelli? - gli chiedo io
- Tu non ti impicciare. Sappi solo che quando uno perde l'ombrello subito dopo passo io e me lo porto qui e lo conservo per sempre...
Intanto Scaurus si avvicina ad una piccola bottiglia da dove fa uscire una farfalla.
- Seguila e ti riporterà sulla strada maestra. Quando ti volterai comunque non troverai più questa strada - mi dice Scaurus.
Ringrazio Scaurus per l'aiuto ed esco di casa. La porta dietro di me si richiude subito. Seguo la farfalla che velocemente imbocca la stradina bianca e dopo poco mi accorgo che la strada comincia ad allargarsi. Mi volto ed effettivamente la casa di Scaurus non c'è più.
Intanto proseguo e dopo poco anche la farfalla è scomparsa. Ma ora sono sulla strada che conosco e posso tornare a casa. Solo che, accidenti, mi accorgo di aver dimenticato i miei guanti a casa di Scaurus.
Peccato, era un bel paio di guanti...
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