lunedì 22 dicembre 2008

Walking on a Medieval Road

I often have the occasion to make long walks (with no destination) along country roads. I like also to make beautiful walks in the streets and lanes of the old villages.

Some days ago, I had to go in the village to get a small basket of eggs from a very kind old lady who lives in the village centre: instead of going there directly, I have taken the occasion, as usual, to make a long tour within the village.

Here there are many old medieval streets: these streets are not asphalted but paved with great stones where it is possible to walk very confortably (just if you do not wear stiletto heels which of course in the Middle Age were not in use...)



I walk slowly in the narrow and tortuous lanes making a long tour and meeting often the eyes of some old lady peeking behind the curtains of the window of her diner nook. Cats waiting in the lanes as bosses of the streets and the small squares...



This village is quite small and, even trying to extend the tour, short after I'm in front of the kind old lady. Today is quite cold: so I decide to accept with pleasure the invitation to enter to drink something hot: hot caffee, biscuits and a slice of fruit tart. In the kitchen the basket with eggs is waiting and after an exchange of warm greetings, I take the way to go back home while a cold wind is whislting in the old narrow lanes...

Camminare sulle strade medievali

Spesso mi capita di fare lunghe camminate senza meta sulle strade di campagna. Talvolta mi capita però anche di fare delle belle e lunghe passeggiate lungo le vie ed i vicoli degli antichi borghi.

Dovendo andare a prendere un piccolo cestino di uova da una signora che gentilmente ce le aveva donate, come al solito, invece di andarci direttamente ho fatto un bel giro all'interno del borgo vicino al quale sorge la nostra casa.

Queste antiche strade medievali ovviamente non sono asfaltate ma sono fatte di grandi lastroni di pietra (peperino grigio) dove si cammina molto bene (basta non avere dei tacchi a spillo che nel medioevo ovviamente non si usavano!).

Cammino lentamente fra i vicoli tortuosi e stretti facendo un bel giro ed incorciando spesso gli sguardi di qualche anziana signora che sbircia da dietro la tenda della finestra del suo tinello. I gatti gironzolano per i vicoli e sono i veri padroni assoluti delle vie e delle microscopiche piazzette...


Questo borgo è piuttosto piccolo e per quanto faccia per allungare il giro dopo un pò mi ritrovo davanti alla porta di casa della gentile signora. La giornata è piuttosto fredda e quindi accetto volentieri l'invito ad entrare per prendere qualcosa di caldo: caffè bollente, tozzetti ed una fetta di crostata di more. In cucina mi attende il cestino con le uova fresche e dopo un rapido scambio di saluti riprendo la via di casa, mentre un gelido vento fischia fra i vicoli...

lunedì 15 dicembre 2008

A Walk through the Stones

After four rainy days, finally a sunny day. On dec. 13th, as usual after a frugal lunch, I have decided to go out for a walk to a very interesting place. I live in a volcanic area where it is very easy to meet the result of the past intense volcanic activity. All around, great volcanic rocks frequently emerge from the ground in the countryside creating sometimes a peculiar quasi-lunar landscape, characterized by the presence of a grey stone typical of this place: peperino.

After having taken a secondary country road, I have taken other secondary roads towards a moor full of volcanic peperino rocks and stones. Even the road is running over the rock...



It's like to walk over cement...

All around there is an unreal landscape with small trees, brushwood and musk. Cultivating fields here is impossible...



Just far away, goats are bleating... Except for this, silence is complete. My steps are very slow while I'm looking around...

After a very long tour among stones and rocks and after taking narrower and narrower secondary country roads (which has directed me till private plots), I have decided to go back home also because, in the meantime, a very cold wind is flogging the moor making however even brighter the landscape.

And going back home is beautiful...

And the warm sound of the fireplace at home...

Una Passeggiata fra le Rocce

Dopo quattro giorni di pioggia continua finalmente un sabato di sole. Il 13 dicembre, come al solito dopo pranzo, ho deciso di fare un giretto in una zona molto interessante. Io vivo in una zona vulcanica dove è molto facile incontrare il lavoro che nel passato i vulcani hanno fatto molto meticolosamente. Grandi massi di origine vulcanica affiorano facilmente nelle campagne circostanti creando talvolta dei paesaggi particolari, quasi lunari, caratterizzati dalla presenza di una pietra grigia tipica di questi luoghi: il peperino.

Dopo aver imboccato una strada di campagna, comincio a prendere le mie solite deviazioni laterali fino ad imboccare una strada che mi conduce verso una landa costellate di pietre e rocce di peperino. Addirittura anche il fondo stradale corre sulla pietra.


Sembra di camminare sul cemento...

Tutto intorno si distende un paesaggio quasi irreale fatto di alberi bassi, sterpi e muschio. Coltivare la terra qui è impossibile...


Giusto il lontananza, il belare delle capre... Per il resto, il silenzio regna assoluto. Il mio passo è lento mentre mi guardo intorno...

Dopo un giro molto lungo fra queste rocce e dopo aver imboccato una serie di strade secondarie che mi hanno condotto verso i cancelli di fondi privati, ho deciso di tornare indietro anche perchè nel frattempo si è alzato un gelido vento di tramontana che rende ancora più luminoso il paesaggio.

Ed è bello il ritorno...

E a casa il caldo suono del focolare...

mercoledì 10 dicembre 2008

Visiting an Old Lady (with a bad surprise...)

On Saturday dec. 6th, the weather has been a very unstable. Rain in the morning, then sun, wind, rain again and so on. The Mountain Cimino has been always dark and sinister... But I've got no intention to stay at home.



I have decided to make my usual walk. This time, as pretext, I have decided to go and visit an old lady who I had not been visiting for years. This old lady is not a person but an oak. This is not a common oak but a majestic solitary oak who imposes her presence to the whole landascape around as only the solitary oak can do.

I have taken my lituus (sacred stick...), a long brim hat and a greatcoat...

Of course, instead of taking the direct road, I have chosen a secondary country road and then other secondary country roads after a series of crossroads through which I have made a very long tour in the country. The condition of these roads is quite good considering that it has been raining for long time.



Sometimes, it rains again: it is not a heavy rain and it makes my slow walk very pleasant just leaning on my lituus and zigzagging the puddles in front of me.

Rain and sun, sun and rain. The road is very silent and sometimes some traits of old stonewalls emerge from ferns.


While approaching to the place where the old lady lives, I have started to notice the presence of red and white fences for construction areas, excavations on the right and left sides of the road, deep tracks made by bulldozers... I have got a bad premonition...

The fields around me seem devastated by a meaningless savage fury: heaps of wastes, eradicated olive trees, excavations... I could not make a picture with my camera because it was very difficult for me even to recognize the place I have visited just few years before.

After a long walk along secondary country roads, this is what I have finally found...



Nothing remained of the old oak. In the middle of a closed area, having around excavations and construction wastes, only this cimitery stump remained. What's the sense of this action? Why cutting this oak? While writing this considerations, I cannot find an answer to these questions yet...

After the last rain, now the sun has appeared. I exploit the occasion to go back home through another long tour along secondary country roads. With these sunbeams, Mother Earth seems to give me however a sign of hope...



While walking slowly along the country road, I think to myself about the fate of many other old ladies I had not been visiting for years. Maybe it is better to do other long walks also to check their health status: I fear that some of them has already disappered...

Una Visita ad un'Anziana Signora (con una brutta sorpresa...)

Sabato 6 dicembre è stata una giornata dal tempo veramente molto variabile. Prima la pioggia, poi il sole, poi il vento, ancora la pioggia... Il Monte Cimino è sempre stato scuro in volto. Comunque avevo poca voglia di stare a casa.


Al primo raggio di sole ho deciso di fare il mio solito giro. Questa volta, come scusa, ho deciso di andare a fare visita ad un'anziana signora che non vedevo da tanti anni. La vecchietta in questione non è una persona in carne ed ossa, ma una quercia in tronco e foglie. Non è una quercia qualsiasi, ma una di quelle querce solitarie maestose che impongono la loro presenza al paesaggio con una forza particolare che hanno appunto solo le vecchie querce solitarie.

Prendo il mio lituo (bastone sacro...), un cappello ed il pastrano lungo...

Ovviamente, invece di prendere la solita strada diretta, ho piegato per una strada di campagna laterale e poi via lungo una serie di biforcazioni che mi hanno fatto fare un giro abbastanza lungo. La condizione di queste strade bianche è abbastanza buona se si considera che ha piovuto parecchio.



Anzi ogni tanto si rimette pure a piovere; non piove molto forte ed è anche piuttosto piacevole camminare lentamente sotto la pioggia, appoggiandomi leggermente sul mio lituo e zigzagando le varie pozzanghere che mi si parano ogni tanto davanti.

Pioggia e sole, sole e piogga. La strada è molto silenziosa ed ogni tanto emergono dall'erba e dalle felci tratti di antichi muri a secco.


Via via che mi avvicino alla zona dove vive la vecchia signora, comincio a notare però la presenza di recinzioni di cantieri edili a strisce bianche e rosse, sbancamenti a destra e a sinistra della strada, tracce profonde del passaggio di ruspe... Ho un brutto presentimento...
Man mano che procedo i campi intorno a me appaiono come devastati da una furia selvaggia priva di senso: mucchi di terra e scarti di cantiere, olivi sradicati, rifiuti vari... Non riesco nemmeno a fare una fotografia anche perchè faccio molta fatica a riconoscere il luogo che avevo visitato anni prima.

Dopo una lunga camminata per vie di campagna secondarie, ecco quello che ho trovato...


Della vecchia quercia solitaria non rimaneva più nulla. In mezzo ad un'area recintata, intorno a sbancamenti vari, restava questo cippo funerario che ho potuto fotografare da lontano. Che senso aveva avuto tagliare questa quercia? Ancora adesso che scrivo queste considerazioni non riesco a darmi una risposta...

Comunque, dopo l'ennesimo scroscio di pioggia, ora è uscito un bel sole; approfitto per tornare a casa attraverso un altro lungo giro per strade secondarie. Con questi raggi di sole, la Terra sembra dare un segno di ottimismo e di speranza.


E mentre cammino lentamente sulla strada bianca rifletto fra me e me sulla sorte di tante altre vecchie signore che non visito da anni.
Bisogna che ne approfitti le prossime volte per fare dei controlli. Non si sa mai: le avessero fatte sparire tutte...

martedì 2 dicembre 2008

The story of a wicker basket

Last sunday was a rainy day here. It was surely better to stay at home near the fire reading a book or spending time talking or playing music with some friends. Suddenly, after lunch time, wind has driven away clouds and the sun has appeared. Now I had a good reason to go out for a walk. The reason to go? The day before, a friend of mine has given us a fine basket full of handmade biscuits. Now I had to give the wicker basket back to his owner.

Well, the weather was quite fine, but some black clouds remained very close: so I had to be rather prudent because storms may be a problem when walking in the country... I decided to go with this wicker basket in my hand and with my faithful walking stick: well, actually, this is not a simple a stick but a "lituus" made of pine wood.

I entered the road to go directly towards the house of the basket's owner who lives rather close to us: just 1 km. Instead of going through the direct road I decided to choose a side white country road making a longer tour in the country.


The road is wet, muddy and full of puddles, but, after having left the last houses, I'm in the complete silence surrounded by small streams carrying rainy water from the Muntain Cimino to the small river Vezza.



My steps are slow and every steps is dedicated to a precise thought. On the right side a wineyard exhausted after the grape harvest. On the left side a great olive grove which just few days ago has met the olive harvest.



Just in front of me, there is a sanctuary: a pitch forest of oaks with a pitch brushwood of ferns. The white road enters the sanctuary and my steps become slower and slower. The tall trees are rustling their leaves at the rhythm of the wind... It's a silence full of the trees' voices. My steps are extremely slow and my lituus is gently grazing the road not to disturb the trees' choir.


Slowly I have left the sanctuary, his voices, the peoples living there and after some small climbs, I could see the roof of some farms. Just close to me, the ruins of an old house: in its garden the statue of a beheaded dwarf. Maybe the small people has revenged that ridiculous imitation...


Many crossroads with other white country roads: it is easy to get lost here above all if choosing the road towards the great sanctuary of the Corviano forest when the man catched by darkness may easily get lost and lose his mind.



Sheeps and goats are bleating. A donkey is braying far away. The houses of the villages are approaching and after a curve, two hens are going around just before disappearing behind a small fence.

The sun is quickly setting and the little lights of the candles in the small cemetery are the signals that I'm near the village limits. My steps are faster now to reach the small house of the wicker basket's owner. After an exchange of greetings and warm thanks for the very appreciated gift, I have turned my steps to home: this time quickly because darkness is coming nearer...


La storia di un cestino di vimini

Domenica scorsa era una giornata molto piovosa dalle nostre parti. Era sicuramente meglio restarsene a casa davanti al fuoco, magari leggendo un buon libro o facendo quattro chiacchiere con degli amici oppure, perchè no, facendo una bella suonata in compagnia. All'improvviso, dopo pranzo, il vento ha fugato tutte le nuvole ed è spuntato un bel sole. Ecco allora una bella occasione per fare quattro passi. Il motivo per uscire? Il giorno prima, ci sono stati regalati dei biscotti che ci sono stati presentati dentro un bel cestino di vimini. Bisognava ora restituire il cestino di vimini al suo proprietario.

Dunque, il tempo era migliorato, ma delle nuvole nere rimanevano sempre all'orizzonte; quindi bisognava farsi due conticini ed essere prudenti perchè questi temporali se ti prendono per strada possono diventare un problema. Insomma esco di casa con il cestino in mano non senza aver preso il mio fedele bastone da camminatore: in realtà questo non è un semplice bastone da passeggio, ma un "lituo" fatto di legno di pino (chi capisce capisce, per gli altri pazienza...).

Mi incammino allora per andare verso la casa del proprietario del cestino che non abita molto lontano dalla nostra casa: all'incirca un chilometro, un chilometro e mezzo. Invece di andare sulla strada diretta, decido invece di imboccare una strada secondaria e fare un giro molto più lungo, attraverso una strada bianca che si perde nella campagna.


La strada è bagnata, fangosa e piena di pozzanghere, ma lasciate le ultime case mi ritrovo nel silenzio completo e circondato da riscelli ingrossati dalle piogge che portano l'acqua dal monte Cimino verso il torrente Vezza.


Il mio passo è lento; ogni passo è dedicato ad un pensiero preciso. Sulla destra un vigneto esausto dopo la vendemmia. Sulla sinistra un grande uliveto che ha da poco conosciuto la raccolta delle olive.

Oltre si delinea un santuario: un fitto bosco di querce, cerri, lecci con un fitto sottobosco pieno di felci. La strada bianca comincia ad inoltrarsi nel santuario ed il mio passo diventa ancora più lento. Gli alti alberi fanno frusciare le loro foglie a tempo di vento... E' un silenzio pieno del vociare degli alberi. Il mio passo è lentissimo ed il mio lituo si appoggia lievissimamente sulla strada per non disturbare il coro degli alberi.


Lentamente quindi esco dal santuario, dalle sue voci, dai popoli che lo vivono e, dopo una serie di piccole salite e discese, riesco ad intravedere i tetti di qualche fattoria. Poco oltre i ruderi di una vecchia casa rurale: nel giardino la statua di uno dei sette nani senza testa. Forse il piccolo popolo si è vendicato di quella ridicola imitazione...


Molti incroci con altre strade bianche: facile perdersi soprattutto se si imbocca la via per il grande santuario di Corviano dove l'uomo sorpreso dalla notte può facilmete perdere la strada e la ragione.



Belare di pecore e di capre. Un asino raglia in lontananza. Si riavvicinano le case del borgo e dopo una curva due galline mi vengono incontro per sparire rapidamente oltre una piccola recinzione.

Il sole tramonta in fretta e le piccole luci dei lumini del cimitero mi fanno capire di essere ormai vicino al borgo. Il mio passo si affretta per raggiungere la casa del proprietario del cestino e dopo un rapido scambio di saluti e un sentito ringraziamento per il graditissimo regalo volgo il mio passo verso casa. Questa volta per la strada più breve perchè è prossima la notte...